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Giancarlo Guzzardi | all galleries >> Visions - 5 sub galleries >> Tales of ghosts > *il canto d'amore di Hao Dong*
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25-MAY-2008

*il canto d'amore di Hao Dong*

Dei 25 anni passati in viaggio, Marco Polo ne trascorse ben 17 a lavorare per l'imperatore della Cina, Qubilay Khan, che ne fece il suo ambasciatore. Durante la sua permanenza, il giovane Polo non tardò ad innamorarsi di una delle figlie più giovani ed avvenenti di Qubilay, Hao Dong, tanto da chiedere al Khan il permesso di farne sua moglie.


Di indole dolce e riservata, per lunghi anni essa ricambiò col suo amore quello del compagno e pazientemente ne seguì le gesta o ne attese il ritorno. Fino a quando per i tre veneziani non arrivò il momento di tornare in patria. Han Dong si risolse a seguire le sorti del marito, ma la sua vita a Venezia fu in qualche modo una vergogna per la città, e le cronache non ricordano volentieri quei fatti. Invisa al resto dellla famiglia e dei cittadini, per questioni di gelosia, invidia e a causa della sua diversità razziale, malgrado la sua bellezza, la principessa si adeguò a restare segregata in casa, per non creare problemi al suo sposo, diffidato dalla Chiesa per quella sua "unione irregolare" con una donna pagana.


L'unico svago che Hao Dong si concedeva nei giorni della sua prigionia volontaria era il canto, quello che aveva fatto innamorare Marco. Non era raro infatti, nelle serate più belle, ascoltare la bellezza del canto struggente con cui la donna ricordava il tempo in cui un intero impero la onorava e lei viveva felice nelle lontane terre del Kathay.


Per mesi la situazione si trascinò così, fino all'imprigionamento di Marco Polo da parte dei genovesi. Una volta giunta la notizia in casa, per ferirla ancora di più gli fu annunciata la morte di Marco, non la carcerazione. La stessa notte Hao Dong, datasi fuoco alle vesti, si lanciò da una delle finestre del palazzo nel canale sottostante e concluse con la morte la sua rapida ed infelice permanenza nella città.


Da allora è ancora possibile, nelle sere d'estate in cui il sole indugia al tramonto, passare sotto il Teatro Malibran, l'edificio ove viveva la famiglia Polo e sentire un canto lieve e indistinto. E' Hao Dong che canta il suo amore per Marco.

Nikon D70s
1/100s f/5.0 at 18.0mm iso200 full exif

other sizes: small medium original auto
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comment
Marco Valk01-Sep-2008 17:03
superb image; excellent treatment; very creative. gmv
Guest 07-Jul-2008 23:52
Beautiful fairy tale mood...V
Alain Boussac02-Jul-2008 15:09
A lot of atmosphere and of poetry in this superb picture lived there by the ghost of Hao Dong. One would nearly believe in her come back...BV !
Marcia Colelli14-Jun-2008 12:14
Very nice treatment V
patou14-Jun-2008 09:42
Vraiment tres belle ( v ) et romantique
an nguyen14-Jun-2008 00:33
A poetic image. V
silvia marmori13-Jun-2008 19:25
una storia molto toccante.. una immagine che ci trasporta a quei tempi...
v