Sulle rive occidentali del lago Fucino, proprio di fronte alla mole imponente del Velino sorgeva il principale santuario dei Marsi
dedicato alla dea Angizia: un tempio pagano nascosto in un fitto bosco, cantato anche da Virgilio nel Libro VII dell’Eneide,
dove si parla delle “virtù dei marsi” come incantatori di serpenti.
Intorno al santuario sorse poi un importante insediamento abitativo, racchiuso da una cinta muraria.
I resti di Lucus Angitiae sono oggi localizzati poco a nord di Luco dei Marsi,
un piccolo centro abitato che in epoca moderna ha conservato il nome dell’antico bosco sacro.
L'antica Anxa degradava lungo le pendici del Monte Penna fin sulle rive del lago dove,
su un’ampia terrazza, sorgeva il santuario vero e proprio, affiancato da un porticciolo
nel quale attraccavano le imbarcazioni provenienti dalle altre sponde del grande specchio d'acqua oggi scomparso.