Alessandra Coppola & David Zagari -

Alessandra Coppola & David Zagari - "We hang our heads down as we skip the goodbyes"

The first time I saw Alessandra and David's performance was at the Tuin der Lusten last year, which was a completetly different setting from the one they had here; open field vs city, golden afternoon light vs no light, etc.
The impact was different, but no less strong. But it did have a marked effect on my photography; instead of using 'regular' shuttertimes and a long lens, I was now forced to use very long shuttertimes (2 seconds) and a wide-angle lens. So if there was movement in the 2 seconds my shutter was open, there's movement and a lack of sharpness in my pictures.

My favourite is the last one, because of the mix between movement and stilness...

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Joris Hol		25-Nov-2011 13:08
I don't speak Italian, sorry. But I've forwarded your text to Alessandra and David. Kind regards, Joris

Leonello RABATTI		24-Nov-2011 17:43
Gentili Alessandra Coppola e David Zagari, accludo di seguito un articolo relativo allo spettacolo "I hang...", al quale ho assistito lo scorso Settembre, all'Officina Giovani di Prato. Mi interesso principalmente di poesia e letteratura (potete leggere, se volete, un'intervista sul sito Literary.it). Ho provato senza successo a far pubblicare lo scritto sui quotidiani locali (ai quali collaboro saltuariamente). Potete utilizzare lo scritto, se credete, e se lo ritenete pertinente e utile: nel qual caso, vi chiedo solo di averne notizia. Molti auguri per la vostra attività. Un saluto. Leonello Rabatti Via Livenza, 19 59100 Prato Plastici corpi nel vuoto Nel piazzale antistante lo spazio performativo, i due giovani performers si spogliano velocemente e, completamente nudi, entrano all’interno. Il pubblico trova davanti a sé i corpi avvinghiati, quasi indistinguibili, dei due giovani performers appesi al soffitto, con la testa verso il basso. Il giovane si sostiene con i piedi e le caviglie infilati all’interno di una stoffa passata sopra un gancio da macelleria; la giovane è aggrappata al corpo del partner e da lui sostenuta, in una perfetta interpenetrazione ed osmosi fisica. E’ quindi una sorta di tableaux vivant quello che si offre alla vista di un pubblico che per un lungo tempo (15 minuti circa) osserva il groviglio di membra sospese, che paiono anche una sorta di gruppo scultoreo anatomizzato, con l’emergere dei fasci muscolari, lo sprigionarsi della tensione fisica, nello sforzo prolungato di mantenere il più a lungo possibile l’unione corporea. Ed è proprio il prolungarsi dello sforzo, il venir meno delle forze, il ripetuto aggrapparsi al corpo del partner da parte della giovane, nell’affannosa ricerca di recuperare una posizione che consenta il maggior risparmio di energia fisica: è anche questo il senso della performance, che termina improvvisamente con la caduta al suolo del corpo esausto della giovane e l’uscita finale di entrambi. Alla staticità del quadro vivente si unisce la plasticità anatomica, che ha un’intensità sensuale nel suo groviglio di carne giovane, nei ripetuti movimenti tesi a prolungare il contatto, mentre la caduta finale appare come lo staccarsi di una grossa “goccia” di carne dal grumo dell’unione, con il tonfo sordo della caduta a sigillare l’esaurirsi dell’energia corporea, e l’energia gravitazionale riassorbita dal suolo. WE HANG OUR HEADS DOWN AS WE SKIP THE GOODBYES Di e con Alessandra Coppola e David Zagari Contemporanea Festival – Alveare II Officina Giovani – Dal 29 Settembre al 02 Ottobre, ore 22,30

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