Questa è una piccola storia di speranza.
L’Abruzzo, ed in particolare L’Aquila e i suoi borghi è stata semidistrutta nella notte tra il 5 e il 6 aprile da un terremoto di una violenza inimmaginabile. Persone, animali, case e irripetibili opere d’arte, in 20 terribili secondi, sono stati profondamente colpiti. Queste ferite non si potranno cancellare ma la SOLIDARIETA’ manifestata dai soccorritori apre una speranza che è più forte del dolore. Ecco una piccola storia che lo dimostra. Gli studenti, che sono stati quelli più colpiti, seppure nello sconforto, cercano di recuperare le loro cose più importanti dalle case distrutte. Ma i fabbricati sono pericolanti e allora, ecco gli “angeli del terremoto”: quelli della protezione civile, i volontari, i vigili del fuoco.
Anche riabbracciare una tigre di peluche può servire a ricominciare a sperare.
Grazie “angeli del terremoto”!

This is a small story of hope.
Abruzzo, L'Aquila and its suburbs was almost destroyed in the night between 5 and 6 April from an earthquake of unimaginable violence. People, animals, houses and unrepeatable works of art, in 20 terrifying seconds, were deeply affected. These wounds cannot be be erased from the mind but the SOLIDARITY manifested by rescuers, opens a hope that is stronger than the pain. Here's a little story that proves it. The students who were the most affected, trying to retrieve their most important things from houses destroyed. But the buildings are at risk and then, here's the "angels of the earthquake": that of civil protection volunteers, the firemen.
Also to embrace again a tiger of peluche may help to hope again.
Thank you "angels of the earthquake"!