I TESORI D’ARTE DE L’AQUILA E DELLA SUA PROVINCIA COM’ERANO PRIMA DEL DISASTROSO TERREMOTO DEL 6 APRILE 2009 E, COME SI SPERA TORNINO AD ESSERE...
Mostra fotografica organizzata dall'Associazione "La Centenaria" di Spoltore a luglio 2009 in collaborazione con la rivista "D'Abruzzo" Ed. Menabò. Ricerche di M. Concetta Nicolai. Foto di: Gaetano Basti, Luciano D'Angelo, Gianni Di Paolo (Archivio D'Abruzzo)e di Andrea Morelli.
I terribili 20 secondi, che dalle 3,32 della notte del 6 aprile hanno sconvolto il territorio de L’Aquila e con esso, uomini, animali e opere d’arte, hanno aperto delle ferite difficilmente sanabili nel fisico e nella mente di chi vive in quei luoghi. La perdita di vite umane, di figli, genitori, persone care o la desolazione di chi resta senza una casa, sono senza dubbio più importanti dei danni ricevuti dal patrimonio culturale. Una inaspettata moltitudine di gente e istituzioni si sono dedicati e si dedicheranno ancora per molti anni ad affrontare il recupero fisico, umano e sociale delle popolazioni.
La mostra fotografica, tenutasi a Spoltore (Abruzzo) a luglio 2009 ha affrontato uno degli aspetti culturali più importanti, quello delle opere d’arte presenti nei territori interessati dal sisma. Essa voleva essere un auspicio di speranza, quasi a cancellare il dramma vissuto dopo quella fatidica ora. Se si escludono studiosi e cultori d’arte, pochi di noi avevano sentito parlare in maniera così dettagliata di chiese, affreschi, pitture, sculture, presenti nel territorio aquilano. Purtroppo, sono stati proprio gli squarci e i varchi aperti dal sisma che ci hanno fatto rendere conto di quante sorprendenti preziosità artistiche è ricco questo territorio. In questa arte c’è la cultura e la memoria delle popolazioni abruzzesi.
La mostra, resa ancora più preziosa dalle suggestive foto dell’archivio della rivista D’Abruzzo, propone solo una parte, forse la più significativa tra le immagini dei tesori d’arte che arricchiscono cittadine, paesi e piccoli borghi della provincia abruzzese. Ma, quante chiesette, quanti castelli, apparentemente anonimi, nella piana di Navelli o nella valle dell’Aterno, o nella valle del Tirino, nascondono opere che meritano il nostro stupore e la nostra ammirazione?
Osserviamo, quindi, nelle immagini come erano questi tesori prima di quella drammatica notte, con la speranza che, senza più ferite, presto tornino a stupirci e farci provare quelle emozioni che fanno parte dell'identità degli abruzzesi, degli italiani ma anche dell'umanità.
Andrea Morelli

THE ART TREASURES OF L'AQUILA AND ITS PROVINCE AS IT WAS BEFORE THE DISASTROUS EARTHQUAKE OF APRIL 6th 2009 AND, AS IS HOPED MAY ONCE MORE BE ...
Photographic exhibition organized by "La Centenaria" of Spoltore in July 2009 in collaboration with the magazine "D'Abruzzo" Ed. Menabò". Research by M. Concetta Nicolai. Photo by: Gaetano Basti, Luciano D'Angelo, Gianni Di Paolo (D'Abruzzo archive) and Andrea Morelli.
The terrible 20 seconds, which from the 3.32 in the night of April 6, has shocked the territory of L'Aquila, and with it, men, animals and art, opened wounds difficult to be healed in body and mind of those who live in those places. The loss of human lives, children, parents, loved ones or the desolation of those who remain without a home, are undoubtedly more important than the damage received by the cultural heritage. An unexpected multitude of people and institutions are dedicated and devoted themselves for many years to pursue the physical recovery, social of human populations.
The photo exhibition, held in Spoltore (Abruzzi) in July 2009 has faced one of the most important cultural, that of works of art in the territories affected by the earthquake. She wanted to be an omen of hope, as if to erase the drama after that fateful ora. If excluding experts and lovers of art, few of us had heard in such detail of churches, frescoes, paintings, sculptures, in the Aquila territory. Unfortunately, just the holes and openings caused by earthquake made us appreciate how amazing this area is rich artistic preciousness. In this art there is the culture and the memory of the people of Abruzzo.
The exhibition, made still more precious by the evocative photos of the archive of D'Abruzzo magazine, offers only a part, perhaps the most significant images of art treasures that enrich towns, villages and small towns of the Abruzzo territory. But, how many churches, how many castles, seemingly anonymous, or in the plain of Navelli, Aterno river Valley, or in the Tirino river, hide works that deserve our wonder and our admiration?
Therefore, look on in these images how these treasures were before that tragic night, with the hope that, with no more injuries, early return to amaze us and make us feel those emotions that are part of the identity of Abruzzo, the Italians but also of the humanity.
Andrea Morelli